Anima Vegetale: il bosco che cura

Sappiamo che andare nel bosco ci fa bene, ci calma, ci rasserena, ci dà energia. Ma il bosco è molto di più e non è sempre uguale. Ha suoi cicli e tempi, che interagiscono con noi, creando sintonie delicate, momenti propizi.
Ed anche noi non siamo sempre gli stessi…
A volte siamo sereni e quieti, oppure curiosi di esplorare parti nuove di noi stessi, di disvelarci, affidarci alla vita.
A volte ci sentiamo in preda ad un tumulto di emozioni, confusi.

Le antiche culture legate ai cicli naturali hanno da sempre celebrato i ritmi stagionali, comprendendo la necessità di accordate il nostro corpo e la nostra mente con i grandi cicli del cosmo-natura. Questi momenti di passaggio possono essere vissuti con difficoltà, oppure accolti e resi momenti opportuni per la nostra crescita personale ed il nostro benessere.

Nel bosco, qualsiasi cosa diventa “cura”. I nostri sensi, saturi di bellezza, prevalgono sui pensieri e ci scopriamo capaci di stare bene, semplicemente restando presenti e partecipi di quello che la natura ci offre. 

Questo succede perché la natura è abbastanza grande per poter ospitare le nostre inquietudini ed offrirci, al contempo, istanti di pace; essa è l’unica misura in grado di accogliere, contenere, trasformare. Il suo rito ciclico e stagionale è un flusso in cui entrare, cui corrispondere in abbandono e fiducia totali, da cui uscire rinnovati.

cambiare con la forza della natura

A volte sentiamo di volerci regalare un tempo nuovo, sentiamo aria di cambiamento. Ci va coraggio, perché quell’ inizio che vogliamo, può prendere forma solo se uno spazio, da qualche parte, si vuota e si rende disponibile ad una nuova creazione. Lasciar andare è un’arte e non è sempre facile. Quando succede è una benedizione ed il nuovo si può espandere un ogni anfratto liberato.

Fare spazio al nuovo è una scelta consapevole e deliberata di tuffarsi nell’istante, di coglierne l’opportunità. E’ quel coraggio fatto di batticuore e fierezza che rompe l’indugio. L’inizio arriva quando siamo pronti, quando diciamo si al cambiamento. 

Chrònos e Kairòs

Per gli antichi greci Chrònos e il tempo astratto che scorre, la durata quantitativa, il nostro orologio, per intenderci. Ad esso è speculare, Kairòs: il tempo qualitativo, circolare, opportuno, il tempo pieno di significati che è un campo propizio in cui possiamo agire in accordo con le forze cosmiche del ciclo solare e lunare, cui corrispondono i ritmi del regno vegetale.

Il bosco è manifestazione pura del Kairòs ed immergendoci con un intento preciso, allineato all’energia del momento, possiamo entrare nel flusso della vita e realizzare la nostra creazione in armonia con la natura di cui siamo parte e con il sostegno della sua amorevole potenza.

Cura, come terapia, sono parole difficili da usare nella nostra società contemporanea. La cura che il bosco ha verso di noi, non è quella di un terapeuta, ma è la cura della madre. E’ convalidazione, consolazione, conforto, sostegno. E’ quella carezza che arriva all’anima, potente e leggera, capace di superare il sintomo e di alleviare ogni inquietudine all’origine.

 

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