“I Monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi.”
Johann Wolfgang von Goethe
La natura ci fa stare bene. Lo sappiamo in modo istintivo ed oggi ce lo dice anche la scienza che ha studiato l’effetto che ha su di noi l’immergerci in un bosco o il camminare in montagna. Quando iniziamo a camminare sul greto di un fiume, in un foresta o oltre la fascia della vegetazione, qualcosa, dentro di noi, succede.
Un po’ come se ad ogni passo, ad ogni respiro, ci lasciassimo indietro qualcosa, come se quell’esperienza ci facesse capaci di scegliere cosa è utile a quel momento per acquietare la mente e affidarci al corpo e alla sua intelligenza intuitiva. Il segno nequivocabile del manifestarsi di quello stato è l’insorgere di un meraviglioso silenzio, che si fa curioso del battito del cuore, del soffio del respiro, del rumore del vento tra le foglie, della vita piccina di un insetto, dalla tenacia di un minuscolo fiore, dalla presenza maestosa del cervo.
E camminando possiamo anche accorgerci delle cose belle che sappiamo fare, come l’arte di chi costruisce i sentieri che stiamo camminando, o la poesia di quegli atti di devozione spontanea che ci commuovono e ci riportano un’immagine migliore, di noi umani.
La natura ci rende presenti, capaci di vivere il momento, capaci di sorridere, di stare con gli altri in amicizia.
Non importa quanto lontano vogliamo andare, ma quanto il nostro cammino sia ricco di incanto e ci faccia stare bene. Attraversare i luoghi è un’esperienza da turisti. Farsi attraversare dai luoghi è un’esperienza da viaggiatori, capaci di camminare lentamente, di osservare e di partecipare a ciò che nell’istante succede.
Camminare a passo lento è la capacità di ascoltare quello che succede dentro e fuori di noi.
Il Bosco, il profumo della terra, la forma delle cose, i colori. La foresta è il setting terapeutico per eccellenza, capace di calmarci, di nutrirci, rigenerarci, donarci la comprensione intuitiva di noi stessi e delle esperienze che sono in atto. Il Bagno di Foresta, conosciuto nel mondo occidentale con il nome di Forest Bathing, trae la sua origine dallo Shinrin-yoku, una disciplina nata negli anni ’80 in Giappone, ispirata alla filosofia Zen, che insegna a trarre beneficio dall’immersione in natura, sviluppando attenzione e ascolto, insegnando ad utilizzare al meglio i nostri sensi.
Ma vi ricordate quel vostro stupore di bambini quando qualcuno vi raccontava una storia? Quel bel senso di entrare in un mondo ampio, più vero di quello quotidiano dove, finalmente, trovavano posto le vostre fantasie, i vostri desideri ed anche le paure. L’umanità si è evoluta raccontando, ed ogni storia è ricca di significati. Racconti raccontati e raccontati ancora, rinnovando trame e personaggi, seguendo le influenze della cultura e del tempo. Bello, allora, ritrovare quel filo di significati nascosti nei miti, nelle leggende e nei racconti popolari…