Noi che abitiamo le campagne del primo mondo con l’intenzione di ritrovare il vecchio
equilibrio con la natura, abbiamo bisogno di visioni che ci sostengano… Sentire sacra
la foresta significa riconoscere nel selvatico la fonte della salute dei campi,
degli animali e di noi stessi
Etain Addey «ri-abitando il bosco sacro»
Il concetto di bioregione nasce in America negli anni ’70 da un gruppo di attivisti ecologisti, artisti, filosofi e poeti e dai rappresentanti di molti popoli nativi. Non è però un’idea “americana”, ma piuttosto un valore cui, chiunque si senta collegato ad un territorio e abbia desiderio di comprenderlo, studiarlo, proteggerlo e promuoverlo, non può che aderire.
Oggi più che mai attuale, l’idea di bioregione non va confusa con nessun contenuto federalista, ma si ispira invece ad un modello “ecosistemico”, al centro del quale c’è il bacino fluviale, nel quale fiume, versanti collinari, cime montane e pianure alluvionali sono un tutt’uno.
Questa possibilità di tornare ad abitare il paesaggio sembra disegnata su misura per noi, gente dell’AMI, dell’Alta Val Dora e del Canavese. Con la nostra Dora che attraversa la pianura serpeggiando, con i suoi affluenti, i laghi, i versanti montani e tutta la ricchezza di un’economia basata su viticoltura e pastorizia. Dedicando un pensiero anche alla dismessa coltivazione tradizionale della canapa, molto interessante per la sua ricaduta sull’ambiente.
E’ possibile classificare gli abitanti della terra in due gruppi: gente dell’ecosistema e gente della biosfera. Fino all’ascesa dei primi imperi civilizzati tutta la gente della terra era gente dell’ecosistema. Ciò significa che vivevano all’interno di un ecosistema o al massimo di alcuni ecosistemi strettamente correlati e dipendevano interamente, per la loro sopravvivenza, dal funzionamento continuo di detti ecosistemi. Le loro economie si potevano basare sulla caccia, sulla pesca e la raccolta di cibo, sull’agricoltura mobile o permanente, o sulla pastorizia nomade, ma in tutti i casi i loro modi di vita implicavano una relazione stretta e intricata tra cultura e natura. Le pratiche religiose le usanze sociali erano parti intrinseche di questo rapporto e facevano sì che le attività economiche rilasciassero in giusto equilibrio con le esigenze ecologiche del loro ambiente. La gente della biosfera invece è legata al sistema tecnologico ed economico globale. Questo li libera dai vincoli di un ecosistema specifico, poiché possono attingere energie risorse da una rete economica che si estende su tutto il globo terrestre. Basta esaminare le fonti di cibo consueto consumato in qualsiasi città moderna per vedere la provenienza da tutti i continenti e oceani del mondo. Il fallimento di un qualsiasi ecosistema non minaccia necessariamente la sopravvivenza della città, poiché essa può attingere più pesantemente da altri ecosistemi. Ciò consente alla gente della biosfera di ignorare il controllo ecologico e di conseguenza, fare danni molto maggiori di quelli che potrebbero essere realizzati da un gruppo che è totalmente dipendente da un ecosistema particolare. Fino a quando la gente della biosfera, armata di poteri molto più grandi di quanto i suoi antenati potessero anche solo immaginare, non farà uso della saggezza che la gente dell’ecosistema ha acquisito così faticosamente dai suoi antenati, essa sarà in pericolo. Come gli dei dell’antichità potrà trasformare la terra in un paradiso, se sceglierà e se userà questa saggezza, oppure potrà distruggerla…
Raymond F. Desmann (1919 – 2002) – CoEvolution 1976
Bioregione: dal greco bios: vita e dal latino regere: reggere, governare. Il governo della natura.
Così Kirkpatrick Sale, bioregionalista americano, ha definito il significato della parola. Una bioregione è un’area geografica definita dalle caratteristiche naturali, tra queste i bacini idrografici, la morfologia del terreno, i suoli, le qualità geologiche, le piante e gli animali nativi, il clima e il tempo metereologico.
Queste caratteristiche hanno un aspetto di continuità; in altre parole, quando alcune di queste caratteristiche cambiano significa che si è in un’altra bioregione. Ovviamente hanno confini graduali, ad ampio raggio, anziché lineari e netti come l’intende invece l’attuale geopolitica. […]
Una bioregione è, sia un terreno geografico, che un terreno della consapevolezza. E’ un’idea culturale che si basa su caratteristiche associabili di solito alle scienze naturali. In parole povere, una bioregione è un “posto-governato-dalla vita» e si basa sulla consapevolezza che il luogo naturale intorno a te sia vivo e contiene la tua vita come pure la vita di altre specie.
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Foto di Valentina Gonella - Colibrì 2.0 Consulting Factory
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