Buona morte

buona morte lunaria pietre…Morte, parola dal sapore strano, che evoca paura in alcuni, stupore in altri, vuoto, ricordi di persone conosciute vive e poi perse nel bianco avorio.

Ricordate? Da bambini quando un anziano ci lasciava eravamo stupiti di non sentire tanto dolore, e ci sforzavamo di piangere come gli altri, che avevano gli occhi gonfi e rossi, nel timore che qualcuno ci avrebbe accusati di essere cattivi, perché non sentivamo niente….

Forse, nelle nostre menti bambine, sentivamo che non era vero che il nonno fosse morto, nel senso di sparito, bensì aveva solo cambiato casa.

Saggezza? L’ingenuità dei piccoli spesso ne nasconde tanta…

Oscuramente, sentivamo che il nonno, in qualsiasi momento avessimo avuto bisogno di lui, sarebbe venuto ad aiutarci e confortarci, a sostenerci per il resto della nostra vita.

Se tutti fossimo rimasti sensitivi o lo fossimo diventati coltivando tale possibilità, avremmo potuto vedere eseguire le cose meravigliose che avvengono con la morte, senza paura.

Avremmo potuto aiutare altri a morire, a uscire, a togliersi di dosso le ragnatele del corpo, ad uscire dal bozzolo….

Se, allora, bambini, fummo allontanati dalle nostre intuizioni, e forse, derisi, ora reimpariamo quelle cose.

Parliamo di sdoppiamento, di morte, di piani e di corpi dell’uomo. Impariamo a morire: sapremo vivere bene….

Oberto Airaudi (Falco Tarassaco – Imparare a Morire: un’Arte)

 

La morte è un’esperienza che fa parte dell’esistenza, è un’esperienza che facciamo da vivi e che, fino all’ultimo respiro, farà parte delle cose che abbiamo sentito e pensato, farà parte di noi.

Poi, passata la “Grande Porta”, non sappiamo, ed ognuno può avere un pensiero personale su questo, ma quell’esperienza che chiamiamo morte è stata a torto collocata oltre la porta.

Morte e post mortem sono due momenti, uno appartiene alla vita e che ci piaccia o no dobbiamo imparare a maneggiarlo.

 

Accompagnare una persona verso l’ultimo passaggio dell’esistenza è un’esperienza che ci cambia radicalmente.

E’ un onore ed un privilegio. Questo aiuto è pensato anche per i familiare delle persone che si apprestano a vivere questa esperienza, per sostenerli nella gestione di questo evento, affinché la delicatezza che lo contraddistingue sia vissuta pienamente.

 

Mi piace pensare che mentre noi “di qua” celebriamo con intimità il dolore di questo distacco, “di là” è in corso una festa, per l’anima che torna, dopo il suo viaggio terreno alla sua casa spirituale.

 

Ancora una volta la natura ci sostiene con la sua capacità infinita di essere vita in ogni ciclo, incluso l’apparente decadimento degli inverni, che realmente portano la vita dalle foglie alle radici, per dare ancora un’opportunità nuova ed intatta.

 

Per sapere come posso esservi utile in questo delicato passaggio, contattami.

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