“L’etimologia della parola guarire è riconducibile all’antico germanico warjan = mettere al riparo, difendere, proteggere, e alla sua radice var- = guardare o anche coprire. Identica radice si trova nell’inglese to ware = curare, proteggere.”
Penso che la parola guarigione possa essere riportata alla sua essenza, riconsegnata alla vita, rimessa nelle mani di ognuno di noi, che siamo i veri protagonisti del mantenimento del nostro stato di salute. Nel suo etimo, la parola guarigione, esalta l’importanza di quell’atto consapevole di protezione, di quel desiderio di preservare, di guardare, che è un tenere sotto’occhio, avere in attenzione. Curare è guardare, ma guardare con gli occhi del cuore, organo del coraggio; è amare e difendere…
Ogni esistenza, ogni venire alla luce, è l’inizio di un percorso di guarigione
E’ l’eroico tentativo di preservare un’integrità, e quando essa manca, ricostruirla fino a perdere finalmente la sensazione della disgregazione, dell’essere divisi, talora, a pezzi… E’, infine, essere in connessione, con se stessi e con il mondo, paghi del proprio Sè.
Quella con la Natura è la prima immensa ricomposizione. Da lì in poi… Si torna a casa.
Succede, a volte, di non riconoscersi, di sentirsi “estranei” nella propria vita, come se tra l’immagine di sè e la propria essenza ci fosse una distanza difficile da colmare, dolorosa da sostenere. Anche se scomoda, quell’esperienza è una benedizione, segno inequivocabile che è giunto il tempo di “tornare a casa”. Tante sono le strade per farlo. Io ho scelto quella che si avvale dello strumento più vicino alla natura che io conosca: l’Energia Pranica.
La pluralità di voci dentro di noi è una grande ricchezza che va “accordata” per divenire strumento evolutivo utile, complessità e non complicazione.
Un modo leggero e potente per creare questa intesa e “ri-ascoltarsi” e per cancellare ogni traccia di interferenza, meglio farlo attraverso qualcuno capace di ascoltare profondamente e raccontare senza interpretare. Una voce narrante che può divenire preziosa.
La Bellezza è l’effetto di uno stato intimo che si rivela. Bellezza del germoglio, del bocciolo, del fiore e del frutto. Essa è manifestazione di un benessere che “succede” quando viviamo quell’accordo profondo tra il corpo e lo spirito. Un sodalizio imprescindibile, che ci fa sentire gratitudine e desiderio di celebrare questo nostro “tempio vivente”. Ancora dalla Natura un’altra frequenza del Prana. Una coccola, non meno spirituale.