Guarigione spirituale e pranoterapia: una strada per te?

“Io continuo a considerare la pranoterapia come medicina principe perche è quella che ha minor bisogno di elementi esterni. È una medicina prettamente umana, basata sul rapporto della similitudine, della rispondenza; quindi è, dal mio punto di vista, la più adatta in tantissimi casi. Certo, se ti sei rotto una gamba, utilizzi il chirurgo e poi usi la pranterapia per accelerare la guarigione e non viceversa…”
Falco Tarassaco – Oberto Airaudi

Deve quindi essere chiaro, quando questa strada è adatta perché il disagio che desideriamo risolvere è compatibile con essa ed i suoi strumenti e quando dobbiamo cercare altro.

Le ragioni però non solo “meccaniche” e concrete come nel caso della gamba rotta, ma anche intime. E bisogna farsi qualche domanda e darsi qualche risposta per comprendere se questo percorso spirituale è adatto a noi.

Micro-macro-cosmo
La definizione di pranoterapia come “medicina prettamente umana” e poco bisognosa di elementi esterni, basata su similitudine e rispondenza, colloca il processo di guarigione spirituale in un contesto “macro-cosmico” nel quale la nostra malattia, come la nostra guarigione, hanno un’eco ampia sia dentro che fuori di noi.

…Andare a piedi nudi per la strada…
L’idea che il percorso di guarigione debba essere una strada tortuosa e scomoda non è così scontato, come non è scontato che per guarire si debba fare la strada percorsa a ritroso, sistemare le cose e ripartire.

Richiamare costantemente il ricordo delle nostre ferite, riviverle a livello emozionale, significa mettere in frequenza il nostro passato con il nostro futuro. Il presente è il luogo alchemico della creazione e ciò che in esso è concepito, colora anche l’orizzonte futuro. Questo non vuole dire che dobbiamo fare finta che il passato non ci condizioni più, ma che è giusto concederci che possano esistere possibilità nuove e scegliere di viverle. Ci sono momenti nella nostra vita dove ci troviamo molto scomodi e molto lontani da dove vorremmo essere. Quei momenti sono benedetti e se usati bene, carichi di potenzialità. Non vanno sprecati con recriminazione, ma usati affinché quell’energia che “cambia la nostra vita”, cambi anche noi, per divenire ciò che desideriamo.

Cambio di frequenza e nuove informazioni
La pranoterapia come strumento della guarigione spirituale aiuta questo cambio di frequenza grazie alla “sovrascrizione” di informazioni adatte a noi, nel nostro campo energetico. Ognuno di noi è una creatura unica e la sua unicità è data da un codice- frequenza, assolutamente distinguibile che ci permette di vivere seguendo un flusso di opportunità che costantemente si rinnovano e che costantemente vanno scelte e che sono il regalo  dell’universo. Quando cogliamo una di queste opportunità diamo consistenza al nostro tempo, lo rendiamo solido, orientiamo la nostra esistenza verso una direzione. Questo riguarda qualsiasi evento della nostra vita, da cosa mangiamo, a chi amiamo, a dove andiamo ad abitare, a che vestito indossiamo oggi, o se andiamo a destra o a sinistra per arrivare in un punto.

In questo senso ogni cosa che succede è sincronica, e soprattutto scelta da noi non solo in modo deliberato, ma anche con la frequenza dei nostri pensieri ed emozioni.

Sei disposto a cambiare?
E’ la prima domanda inevitabile, ma non è banale. Rispondere affermativamente vuole dire che da un lato sei disposto a prenderti la responsabilità delle cose che hai scelto (consapevolmente o no) e dall’altro che vuoi assumenti il potere di trasformare la tua vita. Questo processo è armonico, delicato ed intimo. L’energia pranica ti sostiene e ti spinge in quei punti di te dove un’immensa dolcezza ti permette di vederti, accoglierti e amarti. Perché con l’immissione di prana nel tuo campo energetico, la prima informazione che si modifica è proprio quella legata alla percezione di te. Termina così la solitudine, il senso di sforzo e di scarsità. Il prana parla di abbondanza, di ricchezza di opportunità, di un tempo per te nuovo ed intatto, pieno di connessioni rese visibili dal ridestarsi dei tuoi sensi.

Quel filo che a volte si spezza e che ci collega al cielo ed alla terra, piano piano si ripara, e così puoi sentirti nel tuo posto, nel luogo dal quale vivere diviene un piacere.

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